Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Drawing – Punti di vista

Drawing – Punti di vista

MARZIA MIGLIORA
e CHIARA DELLERBA, CHARLEY PETERS, ALESSANDRO ROMA

a cura di Valentina Ciarallo

Opening giovedì 15 maggio 2014 ore 18-21
15 maggio
30 giugno 2014

 

La Z2O Galleria | Sara Zanin è lieta di presentare la mostra Drawing – Punti di vista, a cura di Valentina Ciarallo.
Il disegno come disciplina trasversale dell’arte e forma artistica autonoma, attraverso differenti punti di vista, con il lavoro di tre giovani artisti: Chiara Dellerba, Charley Peters e Alessandro Roma in dialogo con Marzia Migliora.
Il segno come metafora della coscienza, come linguaggio dell’inconscio, come libertà espressiva ed evocativa dove l’incisività si lega al fare.

Nel grande wall drawing di Chiara Dellerba il tratto caratteristico, fragile ma incisivo, emerge con forza.
La ripetitività e la leggerezza di un elemento naturale diventano la costante di un lavoro che ingloba lo spazio, sovrapponendo ad esso il segno, in una continua tensione tra il coprire e lo scomparire. Artista sensibile, rielabora elementi della cultura mediterranea, ricca di tradizioni e ricordi personali, attraverso un segno grafico, a volte morbido e impalpabile, a volte marcato e deciso. La liquidità dell’elemento corporeo, presente nei suoi lavori più come entità evanescente che fisica, passa attraverso la rappresentazione simbolica delle mani che diventano una presenza dell’identità, tramite funzionale all’operazione creativa. Varie tecniche, dalla matita al carboncino, sono elaborate su raffinatissime carte giapponesi; la serie esposta comprende piccoli lavori che indagano la natura, tema prediletto nell’ultimo periodo. Una stratificazione di più elementi, dove becchi di rapaci, occhi di civetta, emergono attraverso squarci creati sulla bianca superficie.

Charley Peters, artista inglese alla sua prima mostra in Italia, presenta una serie di lavori nei quali il disegno è concepito come uno strumento nelle sue più varie sfaccettature. Nella sua ricerca l’artista utilizza il disegno come mezzo investigativo finalizzato all’esplorazione di materiali, processi e spazi. L’ambito della sua pratica è definito come “campo espanso del disegno”. Sperimenta sistemi di generazione attraverso tecniche ripetitive del segno alternate ad una piegatura metodica di superfici di carta. Realizza con cura e precisione maniacale opere che appaiono come disegni analogici dal tratto computerizzato – tipico delle riproduzioni meccaniche – dove le linee convergono, si ripetono e si interrompono. Utilizza, inoltre, nastri adesivi colorati, nei quali il disegno diventa una composizione sequenziale dai colori vibranti. Mentre, nel tratto a grafite su carta, la superficie densamente elaborata viene manipolata attraverso interventi di piegatura, assemblando così luce, spazio e forma. I lavori di Peters sono una testimonianza del potenziale generativo di processi distruttivi, che decostruiscono l’ordine visivo attraverso sistematici interventi meccanici o fisici.

I lavori di Alessandro Roma vedono il disegno lasciare traccia attraverso il collage come costruzione di nuove forme che assemblano materiali già esistenti. L’artista impagina atmosfere oniriche con sovrapposizioni e innesti di reperti fotografici o illustrazioni che riecheggiano maestri antichi fino alla contemporaneità. Un linguaggio dal tratto leggero, delicato, stratificato che consente alla macchia cromatica di delineare i contorni. Le opere recenti riscoprono la carta, sia come mezzo che come materiale, attraverso il suo primo libro d’artista. I would never choose the vase if you didn’t see the flowers before si potrebbe definire come una galleria tascabile da apprezzare nella sua interezza o smembrando le pagine, assaporandole una ad una. Un labirinto di ricordi e suggestioni, dove schizzi, immagini diventano il motivo di stampe su stoffa. La tenda esposta, composta da più veli, è realizzata con un disegno originale a penna, trasformato in un pattern ripetuto all’infinito.

Il lavoro di Marzia Migliora si articola attraverso un’ampia gamma di linguaggi che includono la fotografia, il video, il suono, la performance, l’installazione e il disegno.  L’artista indaga su temi come l’identità, il desiderio e la responsabilità, toccando la storia presente e passata e mettendo in relazione luoghi, spazi e memorie. Le sue opere si pongono come interrogativi che mirano a un coinvolgimento del fruitore, che diventa protagonista e senza il quale l’opera stessa non potrebbe essere risolta. Disegnare per Marzia Migliora è un atto di scoperta, uno sguardo sul circostante, un atto privato in stretta relazione con la propria riserva di osservazioni, il foglio bianco è l’area in cui far nascere una situazione e farla diventare consapevole. Per Drawing – Punti di vista l’artista propone due recenti serie di disegni. Nella serie dal titolo M (2013) composta da nove lavori che si sviluppano in sequenza, l’artista intende evocare immaginari che rimandino al complesso rapporto tra madre e figlia.  Migliora sovrappone su carte diverse collage, disegno a china ed acquerello egeneraimmaginichesicolleganotra loro in un flussocontinuo: alcuni elementi sui bordi esterni dei disegni proseguono, trasformandosi, nella tavola successiva. Cuori anatomici tra terra e cielo fanno confluire le loro radici-vene nel lavoro successivo, in cui un asino trascina una fila di uova legate che diventano nell’immagine seguente parte di una tessitura contornata da lettere dell’alfabeto. M suggerisce una riflessione sul rapporto materno e sull’impossibilità di rappresentarlo in una storia che preveda un finale. Lo spazio vuoto e l’altro (2012) è composto da dieci disegni realizzati in occasione della mostra Ginnastica dei ciechi – La corsa al cerchio presso il Giardino di Sant’Alessio all’Aventino, un tempo inglobato da un istituto per ciechi e per i degenti un luogo di evasione dal rigido regolamento. Ulteriori elementi di fascinazione per l’artista sono gli accadimenti storici epolitici che hanno interessato nei secoli il colle dell’Aventino come  “teatro di tentativi di presa di libertà edi evasione dalle imposizioni”. L’artista disegna questo luogo come un’isola sospesa in cui piccole figure umane sembrano cercare rifugio tra gli alberi o sono in procinto di arrampicarsi su tronchi o corde nel tentativo di trovare una via di fuga.

 

INFORMAZIONI

Mostra: Drawing Punti di vista   | Artisti: Marzia Migliora e Chiara Dellerba, Charley Peters, Alessandro Roma

A cura di: Valentina Ciarallo | Inaugurazione giovedì 15 maggio 2014 ore 18-21 | Durata mostra: 15 maggio – 30 giugno 2014

Sede: Z2O Galleria | Sara Zanin – Via della Vetrina 21 00186 Roma | Orario di apertura: da martedì a sabato 12:00 – 19:00 (o su appuntamento), ingresso libero | Per ulteriori informazioni: T. +39 06 704 522 61 – info@z2ogalleria.itwww.z2ogalleria.it

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