Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Hypnos sbarca ad Hong kong

Frutto di un mito nato sul web, misterioso potere ipnotico del quadro “Michael’s Gate”, postato e rilanciato su diversi blog ora va alla prova del fuoco. Pura suggestione proiettiva da parte del webnauti o i colori e le forme di quest’opera che si colloca tra l’astratto e la figurazione evocativa, in una landa espressiva in cui convergono il sogno e l’incubo, sono davvero in grado di indurre in uno stato di sospensione della coscienza o, quantomeno di attrarre lo spettatore portandolo poi a scivolare lungo i gironi rossi dell’opera? La risposta si avrà a luglio 2017 ad Hong Kong quando il quadro della nuova mitologia metropolitana sarà esposto dal vero, alla fine di quest’anno. Certo è il fatto che tutto questo battage virale, queste immagini postate sugli indirizzi degli amici per verificarne gli effetti sulla percezione e sulla psiche porterà in mostra numerosi visitatori e non è escluso che i dipinti dell’artista siano sempre più ricercati dal mercato. A realizzare l’opera è stato Hypnos, al secolo Gilberto Di Benedetto, artista romano che si definisce “l’ultimo vero pittore surrealista”.
Hypnos ha reso unico il dipinto apponendogli la propria firma genetica, – il suo dna non renderà il quadro replicabile da altri – operazione che, dice il sto staff,  nessuno aveva mai fatto prima. “Michael’s Gate”, secondo la leggenda sarebbe un quadro che ha una notevole capacità ipnotica. Finalità dell’esperimento – che per l’artista costituisce peraltro una notevole pubblicità – è dimostrare l’esistenza della coscienza collettiva, utilizzando il dipinto Michael’s Gate come catalizzatore mentale. Gia’ da tempo alcune universita’ americane avevano realizzato progetti sperimentali sull’esistenza di una coscienza collettiva,michael’s gate e’ il primo esperimento Europeo in tal senso.In una nota ci spiega hypnos ( l’autore) come si partecipa all’esperimento: “Un collegamento mentale al quadro Michael’s Gate – ha spiegato l’artista – permette alla persona d’assorbire (tramite un fenomeno di risonanza) grandi quantità di energie positive. queste energie sono generate da tutti coloro che meditano sul quadro piu’ siamo piu’ forza ci restituisce l’immagine. Le energie generate: Sono utilizzate dal corpo come protezione contro energie negative. Sapere che la ha uno scudo energetico fa sentire sicura anche la persona e meno vulnerabile.  Conferiscono all’individuo una maggiore carica psicoenergetica . Allontanano paure e non fanno sentire più sola la persona .Aumentano la propria forza interiore. Sono utilizzate dal corpo come protezione contro energie negative. Il collegamento energetico al quadro Michael’s Gate si fa attraverso la meditazione, la preghiera o il pensiero positivo (10 minuti al massimo possibilmente osservando l’immagine ). In quei momenti visualizziamo il quadro Michael’ Gate immaginando la sua immensa riserva d’energia e richiediamo con forte convinzione l’evento desiderato.Permettiamo quindi all’energia di Michaels’ Gate di scorrere dentro di noi, manifestandosi spontaneamente in quelle qualità delle quali abbiamo in quel momento più bisogno. È importante pensare che l’energia agisce sempre su di noi, anche al minimo tentativo di collegamento al quadro , e che non è possibile fare errori. L’intenzione dell’azione stabilisce già il collegamento.”
Forse avrà ragione il pittore che si richiama comunque alla dimensione e all’aura sacrale dei dipinti dell’antichità, in grado di interloquire con la vita degli uomini, di irradiare benignità e di divenire elementi salutari di proiezione per la psiche.

artenatura

Addetto stampa galleria Kampala


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