Contemporary Art Magazine
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n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Ischia Street Art in Social Distancing

Cresce l’attesa intorno al nuovo evento taggato Ischia Street Art, Social Distancing, ovvero l’arte contemporanea al tempo del distanziamento sociale, dei fake, degli hater, dei conflitti economici, di pornhub e youporn.

Sabato 3 ottobre a partire dalle ore 10, presso il Museo del Torrione di Forio d’Ischia, Salvatore Iacono allestirà la mostra che vede nuovamente Mimmo Di Caterino protagonista dell’evento con l’esposizione dei suoi nuovi lavori, una serie di opere (tecnica mista su tela) realizzate dall’artista sulla scia di Lockdown/Social, la discussa mostra “non-mostra” sul distanziamento sociale realizzata a maggio scorso nel sottopassaggio di via Genovino a Forio.

Social Distancing nasce quindi come naturale sviluppo delle tematiche affrontate in Lockdown/Social, ne riprende il discorso portandolo a un livello superiore, attraverso la messa in atto di un progetto che consiste in tre interventi diversi, in programma a Forio tra ottobre e dicembre 2020, tre distinte azioni volute dallo street/gallerista/attivista Salvatore Iacono, fondatore di Ischia Street Art, l’anti-galleria underground sita nel cuore dell’isola.

A realizzare l’allestimento, infatti, lo stesso Iacono che, con un’interactive performance video-documentata, posizionerà, lungo le pareti della sala inferiore del Museo del Torrione, le tele dipinte da Di Caterino. Una performance aperta al pubblico che potrà assistere alla video-ripresa della stessa, diventando parte attiva dell’evento; caratteristica questa, di tutti i progetti ideati da Salvatore Iacono con la sua Ischia Street Art Gallery, primo modello di galleria sociale e interattiva, una “non-galleria” o un “anti-galleria”, uno spazio aperto alle contaminazioni urbane e che da anni dà voce a numerosi street artist nazionali e internazionali.

Le tre azioni di cui si sostanzia Social Distancing, presentate da un testo critico di Giancarlo Politi, storico fondatore di Flash Art, vanno lette come il naturale sviluppo del precedente intervento espositivo Lockdown/Social, allo scopo di sondare come stiano mutando i linguaggi dell’arte e come si stiano evolvendo le ricerche artistiche contemporanee al distanziamento sociale: “Lo scopo dell’intero progetto è misurare gli effetti collaterali del lockdown, effetti che hanno materializzato un ulteriore distanziamento economico, oltre che di classe sociale, un divario crescente tra chi dispone di moltissimi mezzi (economici, culturali e sociali) e chi ne ha sempre di meno. Il lockdown, prima, e il distanziamento sociale, poi, hanno impoverito il sistema dell’arte in tutto il mondo, ma in Italia, rispetto ad altri scenari europei, più che mai; non c’è stata nessuna azione di sostegno nei confronti di artisti e operatori culturali che ne intermediano il lavoro, allontanando l’arte contemporanea da un sistema socio-culturale con il quale dovrebbe vivere in naturale sinergia”. (Di Caterino).

Social Distancing pone una serie d’interrogativi sulla squalifica sociale e intellettuale del ruolo critico dell’artista nei confronti della società, ma evidenzia anche come questo abbia declassato il ruolo del gallerista e quello di tutte le figure intermediarie dell’arte contemporanea. Questo a fronte di un ipertrofica crescita del ruolo dello spettatore, autoreferenziale e impreparato alla ricezione/comprensione dell’arte: “Lockdown e distanziamento sociale hanno ampliato gli introiti economici di portali come Youporn e Pornhub, che allontanano da qualsiasi modalità empatica e sensoriale di relazione. Dove non c’è empatia, regna il culto dell’immagine e della rappresentazione, crolla l’interesse verso l’arte, diminuisce il fascino dell’artista e lo spettatore vive inerme davanti a immagini retoriche imposte, privo di difese immunitarie critiche”. (Di Caterino).

Gli interventi, ideati e fortemente voluti da Salvatore Iacono, nascono in reazione a una serie di critiche mosse a Lockdown/Social, che di fatti è stato tra i primi interventi espositivi post-lockdown compiuti in Italia e ha mobilitato numerosi hater, smuovendo la critica del settore, mentre la ribalta nazionale l’ha veicolato per promuovere mostre fake di Banksy, occultandone la mission fortemente critica. Nasce così la narrazione di Social Distancing, tesa a evidenziare le problematiche messe in opera dal distanziamento sociale, in un’ottica di rivendicazione dei ruoli d’avanguardia dell’artista e del gallerista.

Con il Patrocinio del Comune di Forio e la collaborazione dell’Associazione Radici.

SOCIAL DISTANCING
3 OTT 2020 h.10,00
MUSEO CIVICO DEL TORRIONE – FORIO (ISCHIA)

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