Contemporary Art Magazine
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n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Martin Luther King and the Montgomery Story. Il fumetto che ha cambiato il mondo

Realizzato nel 1956 dall’organizzazione pacifista americana Fellowship of Reconciliation (FOR) e sostenuto dallo stesso Martin Luther King, il fumetto Martin Luther King and the Montgomery Story è un potentissimo esempio di come idee non convenzionali possano cambiare le regole dei giochi e come un fumetto possa diventare uno strumento di pace. Voluta e ideata nonché realizzata in versione accessibile dall’associazione di promozione sociale POIESIS, la mostra è stata creata appositamente per raccontare e diffondere il metodo della non-violenza attuato da Martin Luther King. La mostra sarà inaugurata mercoledì 16 dicembre presso le Manifatture Knos alle ore 13:30 da Rodolfo Cattani, General Secretary dello European Disability Forum, Marie-Laurel Cherel, del Dipartimento Cultura della Città di Parigi, e da alcuni rifugiati dei progetti di accoglienza di Arci Lecce, insieme al Sindaco di Lecce Paolo Perrone e all’Assessore al Turismo Luigi Coclite. La mostra Martin Luther King and the Montgomery Story. Il fumetto che ha cambiato il mondo mette a disposizione del pubblico, per la prima volta, le tavole nelle diverse lingue in cui è stato tradotto e vario materiale documentale inedito tra cui lettere originali di Martin Luther King al Presidente di FOR. Fortemente legato agli albori della storia del movimento per i Diritti Civili in America, il fumetto racconta del boicottaggio dei trasporti pubblici avvenuto nel 1955 a Montgomery, nello stato americano dell’Alabama, da parte della comunità afroamericana a seguito dell’arresto di Rosa Parks, accusata di aver violato le leggi sulla segregazione razziale rifiutandosi di cedere il proprio posto in autobus ad un bianco. Nel 1956 aiutò a far circolare idee di pace e di non violenza ma la storia di questo fumetto non si concluse allora. FOR ne pubblicò una versione in spagnolo che venne distribuita in America Latina e nei successivi 60 anni apparvero diverse nuove traduzioni ad affiancare l’azione di nuovi movimenti pacifisti e non violenti nel mondo. Nel 1959 venne distribuito in Sud Africa tra coloro che resistevano al regime dell’Apartheid e si racconta che negli anni ’70 circolasse tra le fila dei giovani che erano contro la guerra in Vietnam. Certo è che nel 2006 ne fu realizzata una versione in lingua araba e farsi che fu distribuita dalla giovane attivista egiziana Dalia Ziada, nel gennaio del 2011, tra coloro che protestavano in piazza Tahrir contro il regime autoritario di Mubarak.
Tutto questo e molto altro ancora nella mostra allestita in prima assoluta a Lecce: scambi epistolari inediti tra Alftred Hassler, Presidente di FOR, e Martin Luther King, documenti video che ne raccontano la genesi e diverso materiale che descrive il processo attraverso il quale Martin Luther King and the Montgomery Story ha riscritto il genere fumetto.
Nel 2015, alla luce degli eventi luttuosi che colpiscono l’Europa e il mondo tutto stretto ancora nella morsa della violenza e del dolore, “fare” la pace è ancora una sfida. Una sfida del quotidiano che si combatte nelle relazioni private come nelle piazze pubbliche del mondo. Una lotta antica quanto attuale e globale. L’unica strada possibile per la risoluzione dei conflitti e per lasciare ai nostri figli un mondo migliore di quello che abbiamo ereditato.
Grazie al lavoro di crescita e sviluppo sociale promosso dall’associazione Poiesis e al sostegno del Comune di Lecce che l’ha voluta nel programma di Lecce 2015, la mostra è stata progettata per un’alta fruizione con l’uso di font ad alta leggibilità e grafica ad alto contrasto, materiale informativo in Braille e Large Print, riproduzioni tattili e soprattutto un’audio descrizione realizzata in maniera sperimentale da POIESIS, frutto di un apposito progetto di ricerca. La mostra rientra nel progetto Accesso Libero di Lecce 2015 sostenuto dal Comune di Lecce e si realizza grazie al contributo dell’associazione pacifista americana FOR nelle persone di Gregory Kennedy-Salemi, Linda Kelly, Meredith Krashes Nicholich e della sezione italiana nella persona di Francesco Varotto. Hanno contribuito anche Hamdan Jewe’i e Javad Daneshpour. La mostra è stata ideata da Gian Maria Greco, che ne ha anche curato l’accessibilità, e Iris Manca Gherrino. 34° fuso ha coordinato l’allestimento, Calliope Comunicare Cultura ha seguito la realizzazione e la comunicazione e lo Studio Grafico FM ne ha curato la progettazione grafica.
La mostra sarà visitabile fino al 29 dicembre negli orari di apertura delle Manifatture Knos.

Per informazioni 3388321161

Calliope Comunicare Cultura


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